Era il 5 aprile 1846...sono passati esttamente 163 anni da quel lontano giorno in cui, un don Bosco stanco ed esasperato, non sapeva dove portare la moltitudine di ragazzi che ormai lo seguiva per le strade di Torino. Vi riportiamo il brano tratto dalle Memorie dell'Oratorio, scritte dallo stesso don Bosco:
"Arrivò l'ultima domenica in cui potevo radunare l'Oratorio sul prato. era il 5 aprile 1846, la domenica prima di Pasqua. non avevo detto niente, tutti però sapevano che ero nei guai.
la sera di quel giorno fissai a lungo la moltitudine dei ragazzi che giocavano. era la "messe abbondante" del signore. ma operai non ce n'erano. c'ero solo io, operaio sfinito, con la salute malandata. avrei ancora potuto radunare i miei ragazzi? dove?
mi ritirai in disparte, cominciai a passeggiare da solo, e mi misi a piangere. "mio Dio - esclamai - perché mon mi indicate il luogo dove portare l'oratorio? fatemi capire dov'è, oppure ditemi cosa devo fare".
avevo appena detto queste parole, quando arrivò un certo Pancrazio Soave, che balbettando mi disse:
- E' vero che lei cerca un luogo per fare un laboratorio?
- non un laboratorio, ma un oratorio.
- non so che differenza ci sia. ad gni modo il posto c'è.
Venga a vederlo. è proprietà del signor Francesco Pinardi, persona onesta. venga e farà un buon contratto."
Ci auguriamo e vi auguriamo, in questo giorno di Pace e festa, che il prete del sogno e del coraggio, ma anche della speranza, possa guidare ancora oggi, dopo più di 160 anni quanti con passione si impegano a continuare qui a Santeramo, ma anche in Italia e nel mondo, il suo SOGNO.