L'ORATORIO DI SANTERAMO DICE NO ALL'ILLEGALITA'
I ragazzi e i giovani dell'oratorio di Santeramo in Colle hanno vissuto nel pomeriggio di martedì 5 luglio un intenso momento di testimonianza e di riflessione sul tema della legalità.
Ad aiutarli nel comprendere il labile confine tra legalità ed illegalità, ospiti d'eccezione facenti parte di diverse categorie appartenenti alle forze armate a partire dal Commissario Prefettizio del Comune di Santeramo, il Comandante dei Carabinieri e dei Vigili Urbani, una rappresentanza della Guardia di Finanza, della Polizia Penitenziaria, dell'Esercito e dell'Aeronautica.
Quello che è emerso dalla viva e grintosa testimonianza è essenzialmente la difficoltà dei ragazzi, soprattutto in età adolescenziale, a rapportarsi in modo responsabile e coerente con le regole di convivenza civile e di cittadinanza e stentano a considerale un traguardo irrinunciabile della vita. I nostri ragazzi faticano, in questa età così esplosiva, a mantenere l'autocontrollo, e lo dimostrano i numerosi episodi di aperto conflitto e di maleducazione spesso considerando le trasgressioni la norma e non l'eccezione.
Anche i ragazzi dell'oratorio, non diversi dai loro coetanei, abituati a vivere in un ambiente protetto e rassicurante, spesso interpretano l'educazione alla civile convivenza e al confronto pacifico un postulato irrinunciabile solo nel piccolo gruppo degli amici prescelti, perdendolo poi quando l'interazione deve avvenire con i "diversi" di turno, stranieri o italiani che siano. Essenzialmente la difficoltà nel percepire il confine tra legalità e illegalità è dovuta all'insufficiente esperienza di vita e ai contradditori modelli che vengono loro proposti dalla nostra società dell'edonismo.
L'illegalità offre continue propagande destinate a chi in maniera furba ed egoistica vuole raggiungere in fretta le tappe del potere personale e sociale, del successo, della ricchezza.
Don Gianpaolo Roma, incaricato dell'oratorio di Santeramo ha così commentato: "Siamo quotidianamente a contatto con piccoli episodi di trasgressione, pertanto dovremmo rispondere con proposte educative orientate ad aiutare i giovani ad affrontare in modo nuovo la relazione con l'altro, ad essere pronti ad accogliere trasformando il conflitto in opportunità di crescita, ad essere aperti verso il nuovo, ad essere rispettosi delle regole, più solidali e responsabili. La giornata di martedì 4 luglio ha posto le basi per un lavoro annuale volto essenzialmente ad informare e aiutare i ragazzi a vivere in maniera conscia e attenta".
> Vedi le foto della giornata