Centoventidue anni fa, fra la commozione di alcuni di quei tanti ragazzi ai quali aveva dato la speranza di una esistenza migliore, si spegneva don Bosco, vulcano di volontà, di forza, di intraprendenza, di fede e di coraggio e che 46 anni dopo sarebbe stato chiamato "il Santo dei giovani".
Le sue Case, i suoi Oratori si sono lentamente diffusi in tutto il mondo; i salesiani hanno creato scuole, chiese, campi di gioco; i salesiani hanno dato dignità ai ragazzi più poveri e disagiati facendoli tornare ad essere protagonisti della loro storia.
Quarantacinque anni fa circa, don Bosco ha messo piede a Santeramo.
Quanta storia! Si potrebbe scrivere un libro a proposito! Specialmente se si va ad ascoltare la testimonianza dei pionieri, a partire dai salesiani che cominciarono a cercare un il terreno su cui edificare l'istituto con relativo benefattore che lo donasse, per continuare con i muratori santermani che hanno lavorato con particolare zelo, quasi presagissero che stavano realizzando qualcosa di speciale che avrebbe modificato la vita del loro paese; e ancora i primi ragazzi, timidi ed increduli di poter avere un campo di calcio tutto per loro, che non fosse la strada, dove poter emulare Mazzola, Rivera, Boninsegna e chissà chi altro!.
Avevo 7 o 8 anni quando - ricordo - il mio maestro delle elementari, il caro compianto don Peppe Laterza, con nostra gradita sorpresa ci portò a fare una passeggiata nella vallata che stava alle spalle della scuola elementare S. Francesco. Dalle finestre dei corridoi e delle nostre aule avevamo curiosato sulle fasi di costruzione di un edificio incredibilmente grande e, soprattutto, avevamo notato che davanti all'edificio stavano spianando una grande superficie rettangolare che aveva tutta l'aria di essere un campo di calcio!
Quella mattina misi per la prima volta piede nella futura casa dei salesiani di Santeramo: il campo non era asfaltato ma, ricordo, pavimentato da ciotoli bianchi che riflettevano un incredibile bagliore sotto il sole di quella splendida mattinata.
E mi fermo qui con i ricordi. Ne avrei veramente tanti da raccontare ma non voglio andare oltre ora, perchè, assieme al consiglio direttivo degli Exallievi, il direttore don Giovanni ed alcuni esponenti dei Cooperatori abbiamo lanciato un'idea per festeggiare don Bosco quest'anno: con la preziosa collaborazione di TRC sarà proiettato un film della vita di don Bosco e seguirà un talk show fatto di persone, immagini, testimonianze, ricordi di gente che, a vario titolo, è passata per i campi dei Salesiani ed ha la sua esperienza di vita o un suo aneddoto da raccontare, una foto da mostrare, qualche fatto inedito da svelare...
Nessuno potrà mai quantificare tutto il bene che i Salesiani hanno fatto e continuano a fare per noi. Chissà quanti di noi sarebbero stati quelli che oggi sono: i buoni cristiani e gli onesti cittadini a cui mirava il metodo preventivo di don Bosco.
L'appuntamento è, quindi, attorno al 31 gennaio per ricordare degnamente il "Santo dei Giovani"
Fonte: TRC - Il Colle