Ho assistito al debutto del musical su Don Bosco

lunedì 27 ottobre 2008

Il musical «Don Bosco», è firmato dallo stesso regista del fortunatissimo «Forza venite gente», Piero Castellacci, il protagonista nei panni di don Bosco è il famoso cantante e presentatore televisivo Marcello Cirillo.

Il musical mi ha fatto rivivere alcuni momenti salienti della vita di don Bosco, una storia straordinaria che nonostante il tempo non invecchia mai.

Sì, perché don Bosco è un personaggio sempre attuale, oggi più che mai. «Lui era un prete che viveva in mezzo alla gente, sulla strada. Un operaio di Dio», come recita uno dei brani del musical.

La rappresentazione è stata curata dalla federazione SCS (Salesiani per il sociale), un’occasione per fare un piccolo regalo a quei ragazzi che a don Bosco stavano tanto a cuore.

Infatti, il ricavato della vendita dei biglietti del debutto è stata devoluta a due “case famiglia” salesiane del Lazio. “Il teatro - sostengono gli organizzatori - si riconferma non solo mezzo di diffusione di cultura, svago e intrattenimento, ma anche strumento per sensibilizzare sui problemi dei ragazzi in condizioni di disagio e marginalità e per fare qualcosa di concreto”.
Sull’esempio di don Bosco, un sacerdote di strada semplice, che viveva in mezzo alla gente, educava i giovani ai valori per sottrarli alla “malavita”.

"Abbiamo deciso di intraprendere questa nuova avventura", spiega Castellacci,"perché Don Bosco è un personaggio attualissimo, un prete che educava ai valori, un grande uomo con un cuore semplice e umiltà infinita".

Chi era infatti Don Bosco? (Cfr. www.donboscoland.it) "..una persona come noi, un papà, un fratello, un amico di chi non aveva papà, fratelli, amici… un operaio di Dio (titolo di uno dei brani più importanti del Musical)": così Don Bosco si descriveva più di un secolo fa'.

Nella cornice della rivoluzione industriale, dove nel nostro paese fu più lenta e difficile, dove le conseguenze sociali, le condizioni di lavoro e di vita degli operai erano durissime, nasceva Don Bosco, una figura rivoluzionaria per quegli anni e attuale per i nostri tempi.
Cercare un lavoro per chi non ne aveva, offrire un alloggio, un'istruzione professionale, un futuro diverso per quei ragazzi di Torino esposti ai venti di quella rivoluzione oltre Manica manifesta nei sobborghi di periferia: questa era la sua missione.
Precursore delle prime "Carte dei lavoratori" e dei "Contratti di Apprendistato", Don Bosco realizza opere imponenti: accanto ai Salesiani fonda l'Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice e i Cooperatori Salesiani.

E' riconosciuto come il fondatore del primo oratorio in Italia, vera e propria materializzazione del suo progetto: offrire una risposta educativa,accoglienza, amore per la gioventù povera, disorientata, abbandonata; un luogo dove gli animi e i cuori dei suoi ragazzi potessero riscoprire la "fede nell'allegria" illuminati dalla luce che accende il buio.

Le coinvolgenti note delle musiche con la produzione musicale di Olimpio Pertossi, gli arrangiamenti di Adriano Maria Maiello e la collaborazione di Giampaolo Belardinelli, trascina il pubblico fino a un secolo fa in un cortile di un oratorio dove Don Bosco lasciò questo messaggio da rivolgere ad ogni giovane: "…io ero una persona come te. Ho voluto dare un senso pieno alla mia vita: la vita, questo grande dono che Dio ci ha dato, bisogna spenderla, e spenderla bene. La spenderai bene non chiudendoti nell'egoismo, ma aprendoti all'amore, all'impegno per chi è più povero di te". Qualcosa di straordinario è possibile... non mi resta che augurare anche a te di vivere questa esperienza!

Don Giovanni Monaco

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