Incomincia oggi il cammino di Quaresima.
E' un periodo che può essere considerato come se dovessimo iniziare a "fare palestra"... Un tempo favorevole, propizio che dura quaranta giorni. La sua mèta è la Pasqua.
Sono giorni utili a riscoprire la solidarietà verso i fratelli e correggere il tiro se vediamo di essere fuori percorso per raggiungere il traguardo del Regno.
E' un tempo di penitenza, che vuole dire conversione e combattimento contro lo spirito del male. E' anche un tempo che invita a ritornare al Signore con tutto il cuore, con digiuni e preghiere.
Ecco, il tempo della salvezza, ovvero della riconciliazione con Dio.
Mi soffermo su tre punti:
1. Recuperare l'intimità con il Padre.
Il Vangelo (Mt 6,1-6.16-18) del mercoledì delle ceneri ci ha indicato quale deve essere il nostro atteggiamento e insiste sulla rettitudine interiore, recuperare l'intimità con il Padre.
E' un brano davvero bellissimo e dovremmo leggerlo spesso perché ci dice anche qual'era l'orientamento di Gesù stesso, che "non faceva niente per essere ammirato dagli uomini ma viveva nell'intimità del Padre suo".
L'evangelista Matteo ci presenta tre esempi: dell'elemosina, della preghiera, del digiuno e mette in evidenzia in tutti e tre una tentazione comune, direi normale.
Quando facciamo qualcosa di bene, subito nasce in noi il desiderio di essere stimati per questa buona azione, di essere ammirati: di avere cioè la ricompensa, una ricompensa falsa però perché è la gloria umana, la nostra soddisfazione, il nostro piacere. E questo ci rinchiude in noi stessi, mentre contemporaneamente ci porta fuori di noi, perché viviamo proiettati verso quello che gli altri pensano di noi, lodano ammirano in noi.
Il Signore ci chiede di fare il bene perché è Bene e perché Dio è Dio e ci dà anche il modo per vivere così: vivere in rapporto col Padre. Per fare il bene noi abbiamo bisogno di vivere nell'amore di qualcuno. Se viviamo nell'amore del Padre, nel segreto, con il Padre, il bene lo faremo in modo perfetto. Il nostro atteggiamento in questa Quaresima sia dunque di vivere nel segreto, dove solo il Padre ci vede, ci ama, ci aspetta.
Certo, le cose esteriori sono importanti ma dobbiamo sempre sceglierle e vivere alla presenza di Dio. Se possiamo fare poco, facciamo nella preghiera, nella mortificazione, nella carità fraterna quel poco che possiamo fare, umilmente, sinceramente davanti a Dio; così saremo degni della ricompensa che il Signore Gesù ci ha promesso da parte del Padre suo e Padre nostro.
2. Che senso ha il digiuno anche oggi?
È dunque ben chiaro che la pratica del digiuno, oggi come ieri, è nella quaresima, come il sale nelle vivande. La rende davvero un tempo salutare!
Attenzione però Il digiuno, se è pratica religiosa, deve trovare nell'interiorità la sua ragione d'essere. Se è fatto per apparire uomini e donne ligie a una legge imposta dalla Chiesa, questa pratica non solo è nulla ma viene guastata come una mela dal verme che la divora dal di dentro. Contro il culto dell'apparire Gesù è sempre combattivo. Si pensi a quello che ha detto a proposito dei farisei.
Il digiuno deve assumere un senso largo... mortifichi non solo la voglia di mangiare anche fuori posto, ma di parlare anche quando dovresti tacere, di comperare quando è il caso di trattenerti dallo spendere e dallo sciupio? La voglia di guardare, di ascoltare (radio, Tv, internet...)
Ebbene quando fai tutto questo profumati il capo. Cioè abbi un volto sereno, possibilmente festoso. Copri la piccola morte del tuo "io" ed esalta, nella gioia, la tua dedizione a Dio, il tuo fargli spazio nell'imitazione di Cristo Gesù che digiunò nel deserto.
3. L'imposizione delle Ceneri.
Il segno esterno di questo nostro atteggiamento sarà l'imposizione delle Ceneri.
La Chiesa, con gesto coraggioso, sparge oggi sul nostro capo un pizzico di cenere per risvegliare in noi il ricordo delle origini, siamo polvere!Non vuole spaventarci, ma allontanarci dallo spavento. Non aver paura, dice, perché la morte è stata vinta e tu non morirai; gusta la gioia di essere un uomo vivo.
Il Signore dice A ME ed ad ognuno di noi stasera: questo è il tuo tempo: vivilo appieno, vivilo bene. Allarga i polmoni e inspira a piene sorsate l'aria della vita.
Chiunque tu sia, qualunque sia la tua condizione, il tuo passato, il tuo peccato. APRITI ALLA VITA!
Riprendi il largo... Confessa con umiltà le tue angosce, i tuoi limiti, le tue paure. Non temere il giudizio degli amici, gli uomini si somigliano tutti... Innamoràti della vita!
Pietà di noi, Signore, nel tuo grande amore cancella il nostro peccato e donaci di iniziare col cuore leggero la "palestra della quaresima".
Don Giovanni Monaco
Omelia Santa Messa delle Ceneri
Mercoledi 17 febbraio 2010