La condizione giovanile a Santeramo

mercoledì 03 febbraio 2010

Lo scorso giovedì,  21 gennaio, presso il nostro teatro "il saltimbanco", è stato presentato la ricerca 'la condizione giovanile e i processi educativi nel territorio di Santeramo in Colle' frutto di uno studio appunto sulla condizione giovanile nel nostro paese.  Un'indagine, nata dalla necessità di rispondere a tanti e diversi interrogativi sull'emergenza educativa dei questi anni.

 

L'indagine ha consentito di mettere a confronto adulti e giovani per lavorare sul tema della identità e sui processi formativi.  La ricerca è partita da una proposta degli Ex-allievi in collaborazione con il gruppo giovani del Centro Giovanile ed è stata commissionata alla dott.ssa Marianna Pacucci, sociologa e pedagogista. L'amministrazione ha appoggiato e finanziato la ricerca.

 

Uno studio volto soprattutto per creare un sussidio, ossia un materiale a disposizione delle varie agenzie educative per creare una rete di interventi mirati, capace di affrontare questo particolare momento storico, caratterizzato dall'infausta rottura del tradizionale patto generazionale (con la famiglia, con il mondo del lavoro ...) L'indagine è stata svolta coinvolgendo gruppi di ragazzi pre-adolescenti ed adolescenti, dei vari istituti scolastici, in quanto il mondo della scuola rappresenta meglio la pluralità sociale dove si intrecciano  storie familiari differenti, si evidenziano  pluralità di percorsi nella costruzione di identità giovanili e si verificano appartenenze a forme di aggregazione stratificate.

 

Dall'indagine emerge una sostanziale continuità con l'altra indagine, quella  svolta all'inizio degli anni '90, ugualmente svolta con la stessa dott.ssa Marianna Pacucci e don Vito Orlando.

 

In quest'ultima emerge un maggior consumismo del mondo giovanile a livello esperienziale e valoriale, che però non deriva da loro ma dalle stesse famiglie. Emerge anche una grande paura del futuro, una grande solitudine. Tutto questo va a segnare, in maniera problematica, la costruzione dell'identità giovanile. Una differenza con la precedente indagine sta proprio nell'analisi del rapporto genitori-figli, (la dinamica relazionale per antonomasia), ed è per questo motivo che una fase dell'indagine è stata dedicata a quello che il mondo adulto pensa dei giovani e ciò che agiscono in funzione della loro maturazione.

 

Uno sussidio,  davvero interessante, per educatori, genitori, sacerdoti, coinvolti appieno nella vita dei giovani e che hanno a cuore la loro maturazione. 'I ragazzi sono portatori sani di speranza' afferma la dottoressa, 'e sta agli adulti, custodirla, motivarla e coltivarla, affinché possano creare un mondo migliore e non prenderne in gestione uno che non gli sta bene.

 

Don Giovanni e la CEP di Santeramo

 

 

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