Cari ragazzi, cara comunità salesiana, sono qui che vi scrivo al ritorno dal mio viaggio in Madagascar...
"Che ti ricordi di me mi sazia più del cibo"
E' la frase che ha accompagnato tutta la nostra esperienza estiva in Madagascar ed è sicuramente l'invito e la preghiera che tutto il popolo malgascio ed i missionari salesiani ci rivolgerebbero qui in Italia e che io accolgo con piacere!
La mia è stata un'esperienza di vita....un'esperienza umana e spirituale...in Madagascar ho sì conosciuto un popolo accogliente, generoso, allegro ma soprattutto i malgasci mi hanno insegnato che è possibile vivere diversamente e meglio. Molti di voi probabilmente hanno pensato "perché andare fino in Madagascar quando qui in Italia, anche qui nel nostro oratorio c'è tanto da fare? La vera missione è qui.....".
Niente di più vero ma, al tempo stesso, niente di più banale (senza offesa!). Voglio subito precisare una cosa importante: né io né gli altri ragazzi che con me hanno vissuto questa esperienza missionaria, e preciso "esperienza", siamo partiti con l'idea di salvare qualcuno...piuttosto stando lì siamo stati salvati.
Il Madagascar è un luogo privilegiato perché ti consente di allontanarci dalle nostre certezze, dalle nostre sicurezze, dai nostri pregiudizi, dai nostri problemi "inutili"...e ti avvicina, in maniera sorprendete all'essenziale....a Dio!
Ho toccato con mano, e forse compreso per la prima volta, la beatitudine della povertà.....e una volta tornata qui in Italia il Signore, tessendo la sua tela, mi ha aiutata, ulteriormente, a capire....
Tornare in Italia e immergersi di nuovo in questo mondo affannato, insoddisfatto, preoccupato....non è stato semplice e tante volte ho ripensato, con nostalgia al Madagascar dove, pur essendo tutto più complicato, è inspiegabilmente più semplice.
Poi, con l'aiuto di tante persone scelte da Dio ho capito perché in Madagascar è più semplice: una mia amica mi ha inviato un sms con questa frase di Madre Teresa "Soltanto in cielo noi vedremo di quanto siamo debitori ai poveri per averci aiutato ad amare meglio il Signore".
Durante la veglia di preghiera per la professione perpetua dei nostri amici Donato e Giovanni, più volte durante le testimonianze, ci hanno invitato ad affidarci completamente a Dio perché, ciò che è impossibile agli uomini è possibile a Dio.
Infine sul bollettino salesiano c'è la testimonianza di un ragazzo che è sopravvissuto al terribile terremoto in Abruzzo e dice "tutto vale poco! La ricchezza quella vera, quella che basta è nella povertà di un affetto!...Ciò che puoi portare con te è solo ciò che porti dentro di te, il resto finisce! Tutto!"
In Madagascar è più semplice, perché loro hanno Dio!
Un abbraccio, Mara