Cancelli aperti ieri all'Oratorio Salesiano di Santeramo ma niente ragazzi nei cortili, niente giochi, niente prove per il prossimo festival, nessuna attivita'. All'inizio del viale una foto ed una piccola frase spiega quella anomala situazione: Grazie Sig. Setti.
La Famiglia Salesiana si e' riunita infatti ieri intorno alle ore 17.00 presso la Chiesa Matrice per dare l'ultimo saluto al Sig. Setti, il coadiutore salesiano laico che con la sua semplicita', disponibilita', umilta' ha visto passare dai cortili dell'Oratorio Salesiano intere generazioni di giovani santermani nei quali certamente ha lasciato la sua impronta nella loro formazione.
Ne danno testimonianza i vari lettori che nella notizia che annunciava la sua morte hanno voluto lasciare il loro pensiero, il loro saluto a quell'uomo che ha segnato la loro infanzia la loro adolescenza, la loro vita.
Ha lasciato questa terra ma ora avra' un giardino ancora piu' grande da accudire, un giardino dove pero' avra' piu' tempo per riposarsi all'ombra dei suoi amati alberi.
La persona di sig. Setti e' stata ricordata in chiesa dall'Ispettore della Ispettoria Meridionale dei Salesiani, don Pasquale Martino, ma anche dall'attuale direttore della Casa Salesiana don Ciro Solofra e dal sindaco Vito Lillo seduto in prima fila con la fascia tricolore.
Sono certo che ognuno dei presenti in chiesa avrebbe voluto raccontare una sua storia vissuta con Sig. Setti ma sono anche certo che ognuna di queste storie avrebbe in ogni modo confermato la sua semplicita' e umilta' con la quale ha vissuto i suoi anni seguendo gli insegnamenti di Don Bosco.
Riportiamo di seguito un pensiero su Sig, Setti pervenuto alla nostra redazione, scritto da uno di quei tanti giovani che ha avuto il piacere di conoscerlo, pensiero che sicuramente sara' condiviso da tanti
"Se non c'eri tu nel viale, o nei campi di gioco, o vicino alla cappella c'era sempre la tua presenza: i pini, gli abeti, i salici, le siepi parlavano di te, erano te sempre con noi.
Tu spesso chino a zappare o dissodare, poche parole in un settentrionale nuovo e curioso per noi ragazzini di dieci anni, che cercavamo di imitare ironicamente.
Era bello, le sere di inverno, mentre eravamo intenti a fare le prove di teatro, vederti sbucare dal buio del salone per guardarci in silenzio o darci qualche prezioso consiglio.
Instancabile, modestissimo in tutto, pregavi con il raccoglimento, la fede e la semplicita' del contadino che a fine giornata, dopo la fatica ed il sole cocente, rivolge il pensiero di lode e ringraziamento a Dio.
Non sei stato un faro splendente, ma un lume che ha sempre emanato una luce soffusa e calda che e' entrata in punta di piedi nella vita di tanti di quei ragazzini che oggi, anche grazie a te, sono dei buoni ed onesti cittadini.
Il lume si e' spento, hai bruciato tutto l'olio per noi, fino all'ultima goccia, ed ora sei nella Grande Luce e fra le braccia di Don Bosco.
Ora le tue mani callose e le tue braccia forti devono solo riposare.
Ora sei luce pura."
FONTE: Santeramolive.it