Incontro con don Tonino Palmese

mercoledì 15 luglio 2009

Lunedì scorso, 13 luglio, in piazza Chiancone si è tenuto il primo degli incontri di "R...Estate giovani -  I giovani di Santeramo per restare giovani".

 

Per la verità il dibattito non è stata la prima manifestazione, perché venerdì 10 si è tenuto, presso i campi dell'Oratorio, la terza edizione del "Night&day don Bosco".

 

L'incontro di lunedì ha visto la partecipazione di don Tonino Palmese, salesiano, consulente della commissione parlamentare antimafia referente regionale per la Campania dell'associazione "Libera - numeri e nomi contro le mafie".

 

L'intervento di don Palmese è stato introdotto dalla proiezione di un messaggio inviato da don Luigi Merola che, a causa di motivi di salute, non è potuto essere presente. Successivamente, è stato proiettato un video riguardante la "stagione delle stragi" di Cosa Nostra, il periodo 1992/1993, con particolare riferimento alla figura di Paolo Borsellino.

 

A questo punto ha preso la parola don Tonino, che nel corso del suo intervento, in estrema sintesi, ha posto l'accento su tre caratteristiche tipiche dell'agire mafioso: il potere, la paura e l'apparire. Don Palmese ha evidenziato come, negli ambiti di promozione e valorizzazione della vita e della bellezza culturale, ambientale, civile, la Mafia non ha ragione d'essere, non può esistere e quindi le famiglie, le parrocchie, gli oratori, non solo quelli salesiani, le aggregazioni come i gruppi se funzionano bene sono un efficace deterrente alla presenza e alla proliferazione del fenomeno mafioso.

 

Pensando ai ragazzi viene quasi spontaneo riportare quanto detto sulla fiction "Il Capo dei Capi", andata in onda un anno e mezzo fa e che, soprattutto sui giovanissimi ebbe notevole presa. Don Tonino, constatando la ottima fattura storica e scenografica ha precisato che il titolo non era la scelta migliore perché, come detto sopra, denota uno degli aspetti fondamentali della Mafia, il potere appunto.

 

La gente presente, per la verità i giovani erano relativamente pochi, ha interagito formulando delle domande che, in forma anonima, erano scritte su bigliettini di carta. Le tematiche a cui si riferivano le domande erano le più varie dalla legge sulle intercettazioni alle strategie da studiare per contrastare il fenomeno mafioso e molto altro ancora.

 

Lunedì prossimo, 20 luglio, si replica; Questa volta interverrà il sig. Pino Martinez fondatore e membro del comitato intercondominiale del quartiere Brancaccio di Palermo, nonché stretto collaboratore di don Pino Puglisi, ammazzato dalla Mafia a Brancaccio davanti casa sua, nel settembre 1993.

 

Invitiamo tutti, in particolare i giovani, a non mancare per dare un sapore diverso a questa nostra calda estate! 

 

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