Il saluto di don Giovanni e don Gianpaolo

lunedì 22 settembre 2014

Poco giorni orsono i due salesiani, don Giovanni Monaco e don Gianpaolo Roma, che per diversi anni si sono presi cura della casa salesiana di Santeramo, hanno salutato la comunità santermana, chiamati a svolgere il loro servizio in altre realtà e con compiti diversi. Riportiamo il loro messaggio alla comunità santermana in occasione del loro arrivederci.

 

Così scrive don Giovanni Monaco.

"Carissimi Amici, obbedendo all'impegno religioso affidatomi dai superiori di assumere altri ruoli in un'altra comunità salesiana, mi sembra intimo e profondo uno scambio di saluto come atto conclusivo di questa Celebrazione Eucaristica.

È il mio cuore che sente il dovere di dire grazie a tutti voi. Un grazie speciale ai ragazzi, ai giovani, agli animatori, ai collaboratori e alla Famiglia Salesiana. Ma prima di tutto ringrazio il Signore e a Lui offro tutta la riconoscenza gratificante che è in me. Riconosco che Lui è l'autore di ogni cosa buona e vera che io abbia potuto realizzare con le mie semplice e povere parole e con il mio operare. A Lui sempre riconoscenza, amore e lode. A Lui rendo grazie per essere arrivato fin qui oggi, per il dono della vita, della fede e della salute, della collaborazione di tante persone disponibili e generose. Grazie a Lui e a voi, che mi avete aiutato a mantenere viva la fede in Gesù Eucaristia, la devozione a Maria ausiliatrice e al nostro Padre Don Bosco. Grazie!

Permettetemi ora uno sguardo retroattivo a questi anni che ho trascorso con voi. Come ho già detto in altre circostanze, e stasera lo ripeto, qui con voi mi sono trovato bene! Io e don Gian-paolo ci siamo sentiti sempre accolti da tutti. Questa è una caratteristica di questo ambiente, non perdetela mai!

In questi ultimi 5 anni ho avuto il tempo di conoscervi e di apprezzarvi e i rapporti si sono intensificati. Tra voi ho iniziato il mio primo mandato di animatore della comunità, e riconosco che mi avete insegnato molte cose; siete stati molto buoni con me, rispettosi, generosi, comprensivi. Ed anche io mi sono sforzato di corrispondervi in eguale misura. Non sono mancati momenti di tensione, ma vi posso garantire, non è mai tramontato il sole sopra la mia ira ed ogni giorno mi sono svegliato contento, pronto a ricominciare.

In questi anni vissuti insieme a voi, è inevitabile che io abbia ferito, senza volerlo, qualche persona. Che io abbia commesso errori oppure non abbia saputo fare le cose nel modo migliore. Voglio chiedere di cuore perdono, se ho offeso qualcuno o a qualcuno ho dato qualche fastidio. Dio, nella sua immensa misericordia, saprà supplire nelle cose che nella mia incapacità o debolezza non sono riuscito a realizzare per il bene di tutti. Sono servo inutile, o Signore: ho fatto quello che ho potuto fare...

In questo ultimo periodo si sono moltiplicati i vostri gesti di affetto e le vostre premure. Ho sentito così vicino, pregando per me, le vostre visite, i vostri messaggi di affetto che conservo nel cuore come in uno scrigno sacro. Ripago con la preghiera e la gratitudine la vostra collaborazione, così generosa, i vostri sacrifici offerti al Signore per me, i consigli sinceri e disinteressati. Grazie ancora!

Mi congedo da voi, ricordandovi una cosa molto importante che conserverò sempre nel mio cuore: la bella manifestazione di affetto e di preghiera presso l'Urna di Don Bosco. Tutta Santeramo ama don Bosco! Che insegnamento bello che ci avete dato! Grazie!

Voglio concludere, non senza prima esprimere il mio personale ringraziamento verso i con-fratelli che la provvidenza mi ha messo accanto e con cui ho condiviso questi anni: don Gianpaolo, il sig. Luigi e don Gaetano. Ci siamo voluti bene sempre, insieme abbiamo condiviso le comuni scelte pastorali, collaborando in spirito di vera fraternità evangelica.

Grazie a tutti voi che avete condiviso con me questa tappa importante della mia vita sale-siana e sacerdotale; grazie anche a tutti i sacerdoti, i religiosi di Santeramo con cui ho stretto un vincolo di amicizia, di comunione e di stima reciproca. Un grazie particolare anche a tutta l'amministrazione comunale e in particolare all'amico e sindaco Michele.

Il mio desiderio? Che continuate a camminare e a crescere nella fedeltà al Signore e al carisma di don Bosco in questo anno Santo in cui tutti noi della Famiglia Salesiana celebriamo il bicentenario della sua nascita. Che continuiate ad essere una Comunità unita e corresponsabile, aperta e pronta ad accogliere tutti; e disponibile a comunicare il Vangelo della gioia, con le opere e con le parole a tutte le persone che arrivano per la prima volta all'oratorio e a tutti coloro che sono lontani. In questo non sarete soli ma sarete sostenuti dalla presenza di don Peppino e dal gruppo di coordinamento dell'Oratorio.

Qui dovrei fare un lungo elenco, ma i vostri nomi li ho tutti nel cuore. La mia gratitudine rag-giunge tutti e ciascuno. La nostra fraterna amicizia non si interrompe ma è rafforzata da questa prova che il Signore permette certamente per il bene di tutti noi.

La porta della comunità di Bari rimane aperta a chi abbia la possibilità di varcarne la soglia e rimane fermo il ricordo nella preghiera che sarà il legame più bello che continuerà a tenerci uniti.

Un saluto affettuoso a tutti".

 

Breve, ma molto intenso, il messaggio lasciato da don Gianpaolo Roma.

"In verità io vi dico: non c'è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà." Grazie!"


E le attività dell'oratorio continuano con la presenza di un nuovo sacerdote, don Peppino Resta e l'animazione laica. Le iscrizioni all'oratorio sono aperte già da una settimana per i ragazzi dalla quarta elementare in su. Tante attività in serbo per il nuovo anno.

 

Fonte: santeramolive.it

 

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