Noi di oradonbosco.it, prima di tutto educatori, non potevamo dimenticarci di portare all'attenzione dei nostri lettori, in particolare dei ragazzi, il caso dei cori a sfono razzista, che hanno preso di mira il calciatore dell'Inter Balotelli. Al di là della discussione che si è creata, se è giusto punire la Juve o se anche il calciatore con il suo comportamento meritava i fischi e i cori, vogliamo mettere in evidenza che si tratta di episodi che si verificano, in modo diverso certo, ma anche nelle scuole, all'oratorio, nelle partite di campionato dei nostri giovani calciatori. E si fa sempre troppo poco per previnre gli eccessi, che portano poi a conseguenze gravi. Speriamo che quanto successo possa fornire spunti di riflessione...
Il giudice sportivo Gianpaolo Tosel ha condannato la Juventus a disputare un turno a porte chiuse a causa dei cori razzisti rivolti dai tifosi bianconeri nei confronti del giocatore dell'Inter Mario Balotelli.
Nel suo referto il giudice sportivo ha sottolineato come i cori razzisti si siano verificati «in molteplici occasioni» (con particolare riferimento ai minuti 4', 26', 35', 41', 42' del primo tempo e 11', 19' 22', 25', 30' del secondo tempo), e «in vari settori dello stadio» e ha sottolineato «l'assenza di qualsiasi manifestazione dissociativa da parte di altri sostenitori ovvero di interventi dissuasivi da parte della società».
«Esprimo ferma condanna e vivo rammarico per l'episodio avvenuto nei confronti di Balotelli. Si può rivedere il quadro normativo della Figc. Il calcio italiano, però, non è la feccia del mondo». Lo ha detto il presidente della Figc, Giancarlo Abete, nella conferenza stampa convocata a Roma dopo i fatti di sabato scorso a Torino. «Mi scuso come presidente federale - ha aggiunto -. Mi scuso verso tutta l'opinione pubblica. La normativa della Figc è pregna di norme Fifa e Uefa sulla questione-razzismo. Esprimo rammarico per il comportamento di alcuni tesserati sulla vicenda».